Le mie recensioni

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Tutti li conoscono, o per sentito dire o perché ci siamo incappati durante le scuole... sono i grandi (in tutti i sensi) libri classici!
Ora fate gli onesti, quanti di voi si sono sciroppati tutto il mappazzone? Spesso quando ci imbarchiamo nell'impresa di leggerne uno, occorre aver lo spirito giusto al momento giusto, e che questo spirito non ti abbandoni per almeno 2 mesi 😆
E quanti non sono riusciti a resistere alla tentazione di saltare qualche parte particolarmente noiosa o qualche pagina, giusto per andare più veloci? Oppure, ancore peggio, a mollare il libro e vedersi la serie TV?? Na na na, non si fa!

Ecco qui la mia speciale selezione dei 10 classici più ostici. da leggere.

Ulisse di James Joyce (1922)

Piazza d'onore per un testo che da sempre mi fa una gran paura.
Onestamente non so dirvi se mai lo affronterò, da quando l'ho conosciuto al liceo, l'ho sempre preso ad esempio come massima difficoltà di lettura.
Non avendolo mai letto non posso neanche confermarvi questa impressione ma tutta la storia dello "stream of consciousness" (i pensieri del protagonista scorrono senza punteggiatura, per definire la contemporaneità e l'intricato procedimento cognitivo che sottostà ai processi mentali dell'io narrante) non promette molto bene in quanto a leggerezza...
Sebbene considerato uno dei romanzi più importanti della letteratura del XX secolo, mi ci vorrà ancora del tempo per entrare nello spirito giusto per una lettura come questa!

Guerra e Pace di Lev Tolstoj (1865-69)

Più di 1400 pagine per questo libro che rappresenta il capolavoro di Lev Tolstoj: Guerra e pace.
Incredibile, basta dire il nome e mi sembra di sentire i vetri delle finestre che tremano! 😜
Non poteva certo mancare questo titolo in questa speciale classifica. Pensare che l'autore ha impiegato almeno 7 anni per scriverlo e la bellezza di 4 anni solo per pubblicarlo... Brrr. Non l'ho mai letto ma dev'essere un gran bel libro, di quelli che piacciono a me.
Sullo sfondo di grandi avvenimenti storici, l'invasione della Russia da parte della Grande Armée di Napoleone con la battaglia di Borodino e l'incendio di Mosca, Tolstoj narra le vicende di due nobili famiglie russe, i Bolkonskij e i Rostov, e descrive l'intera società russa, dai ceti più alti ai più umili.

Moby Dick di Herman Melville (1851)

Una grande balena bianca e l'ossessione di un uomo nel volerla uccidere.
Moby Dick è un classico a tutto tondo che, almeno a vedere i film americani, veniva spesso raccontato dai papà ai propri figli prima di dormire.
Ecco... io non metto in dubbio che faccia dormire ma non mi sembra una lettura "adatta" ai piccoli.
Sono fiero di averlo letto e vi dirò che mi è anche piaciuto. Certo, le lunghe digressioni sugli attrezzi per la pesca alla balena di metà XVII secolo non le soffrivo però la trama non è male e il significato del racconto mi era piaciuto: Moby Dick riassume il Male dell'universo e il demoniaco presente nell'animo umano ma non solo, la balena rappresenta anche l'Assoluto che l'uomo insegue e non può conoscere mai.

I miserabili di Victor Hugo (1862)

I miserabili è un romanzo storico/sociale di Victor Hugo. Suddiviso in 48 libri (anche qui siamo oltre le 1400 pagine), è considerato uno dei romanzi cardine del XIX secolo europeo, è fra i più popolari e letti della sua epoca.
Narra le vicende di vari personaggi nella Parigi post Restaurazione, in un arco di tempo di circa 20 anni (dal 1815 al 1833, con alcune digressioni alle vicende della Rivoluzione francese, delle Guerre napoleoniche e alle vicende politiche della Monarchia di luglio).
E' sicuramente tra i romanzi più importanti della letteratura francese, una storia dal ritmo incalzante, magistrale e irripetibile per l’autenticità delle emozioni e per la complessità della trama narrativa.

Alla ricerca del tempo perduto di Marcel Proust (1913-27)

Siamo al cospetto di un'opera unica.
Quando si pensa a Proust, si pensa a questo libro, uno dei massimi capolavori della letteratura universale per l'ambizione letteraria e filosofica che l'autore ha riposto in quest'opera, come, ad esempio, l'intuire di cosa il tempo sia composto, al fine di cercare di fuggire il suo corso.
Alla ricerca del tempo perduto è stata pubblicata in ben sette volumi tra il 1913 e il 1927 e conta più di 3000 pagine (3kg di libro) che sarebbero state molte di più se Proust non fosse morto prima di correggere gli ultimi volumi.
Volete leggerla? Pensateci bene, questo non è un romanzo da spiaggia...


Via col vento di Margaret Mitchell (1936)

Per me è sicuramente difficile da leggere ma forse è un'opinione personale... è sicuro che non lo leggerò mai, non mi ispira per niente e forse non ho mai visto neanche il film (se l'ho visto me ne sono scordato)!
E non fate i sorpresi, quando qualcosa non ispira, vuol dire che non è destino, inutile forzare la mano 😞
Eppure... Via col vento fu un vero caso editoriale senza precedenti: quasi 180.000 copie vendute in quattro settimane, un milione in sei mesi, ancora in testa alle classifiche dopo due anni. Vincitore del Premio Pulitzer nel 1937.

La Bibbia

Adesso non venitemi a raccontare che vi siete letti tutta la Bibbia...
Pur essendo il libro più diffuso al mondo, e avendone modo di ascoltarne molti estratti durante le cerimonie religiose, questo è un testo che non hanno letto in molti... se non hanno trovato la vocazione...
È formata da libri differenti per origine, genere, composizione, lingua, datazione e stile letterario, scritti in un lasso di tempo abbastanza ampio, preceduti da una tradizione orale più o meno lunga e comunque difficile da identificare, racchiusi in un canone stabilito a partire dai primi secoli della nostra era.
Parecchi anni fa avevo provato a leggere l'Apocalisse, tentativo fallito dopo poche pagine! 😰 Ad oggi è il solo libro che abbia iniziato senza finirlo...

Cime tempestose di Emily Brontë (1847)

"Un romanzo in cui domina la violenza sugli uomini, sugli animali, sulle cose, scandito da scatti di crudeltà sia fisica sia, soprattutto, morale. Un romanzo brutale e rozzo - sono gli aggettivi utilizzati dalla critica dell'epoca - che scuoteva gli animi per la sua potenza e la sua tetraggine e che narra il consumarsi di un'inesorabile (sino a un certo punto) vendetta portata avanti con fredda meticolosità dal disumano Heathcliff.
'Cime tempestose' è un romanzo selvaggio, originale, possente, si leggeva in una recensione della 'North American Review', apparsa nel dicembre del 1848, e se la riuscita di un romanzo dovesse essere misurata unicamente sulla sua capacità evocativa, allora "Wuthering Heights" può essere considerata una delle migliori opere mai scritte in inglese."
(Dall'introduzione di Frédéric Ieva)
Questo è un MUST, ve lo consiglio caldamente, scegliete bene il momento ma una volta nella vita deve essere letto 😏

I fratelli Karamazov di Fëdor Dostoevskij (1879)

In questa lista certo non poteva mancare in buon Dostoevskij.
Vi propongo i fratelli Karamazov, sono certo che in molti avrete letto questo testo (o almeno letto il bigino 😤).
La libertà, la colpa, l'espiazione. Le vicende dei quattro fratelli Karamazov indagano tra le pieghe più oscure dell’animo umano, alla ricerca incessante del confine tra bene e male. Per dare voce ai dilemmi etici più radicali, Dostoevskij mette in scena un parricidio, come fecero Sofocle nell'Edipo re e Shakespeare nell'Amleto. Così l’uccisione del vecchio Fëdor serve a tratteggiare personaggi indimenticabili e a dare spazio alla leggenda del ‘Grande Inquisitore’, vetta indiscussa del pensiero politico e religioso dostoevskijano.
Il lettore non può che essere gettato nel vortice degli avvenimenti, inevitabilmente penetrato dalla dolente umanità di un'opera che ha la dignità del sacro.
E scusate se è poco!

Paradiso Perduto di John Milton (1667)

Il Paradiso perduto è il poema epico in versi sciolti.
Racconta l'episodio biblico della caduta dell'uomo: la tentazione di Adamo ed Eva a opera di Satana e la loro cacciata dal giardino dell'Eden.
Fu pubblicato per la prima volta in dieci libri; seguì una seconda edizione, del 1674, divisa questa volta in 12 libri.
Il fine di Milton, espresso nel primo libro, è "svelare all'uomo la Provvidenza eterna" e spiegare il conflitto tra tale Provvidenza eterna e il libero arbitrio.
Il personaggio principale del poema è Satana, rappresentato come un essere ambizioso e orgoglioso che sfida Dio Onnipotente, suo tirannico creatore, e muove guerra contro il paradiso, per esser poi sconfitto e fatto precipitare in terra.
E' il testo da cui è estratta la celeberrima frase:
Meglio regnare all'Inferno, che servire in Paradiso

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