GENERE: romanzo storico-rosa
Contrariamente a quanto mi aspettassi, questo super classico mi è piaciuto.
L’ho trovato stimolante, per nulla frivolo e molto ironico, di un’ironia sottile che si ritrova in ogni pagina.
Lo stile narrativo è di spessore, un romanzo che è invecchiato molto bene, anzi, come i migliori vini ha acquistato importanza nel tempo agli occhi di tutti, ed ora capisco il perché.
Ammetto che la prima parte del romanzo mi sia piaciuta più della parte conclusiva: tutti quelle descrizioni della campagna inglese, dei saloni e dei caratteri dei personaggi sono stati una rivelazione.
Leggere i dialoghi era poi un piacere, sempre intelligenti e pungenti, rivelano i dettagli caratteriali dei personaggi senza mai essere pesanti o superflui. Questo non è una considerazione da sottovalutare se pensiamo a quando è stato scritto...
Proprio attraverso le stesse ipocrisie rivelate nelle conversazioni, la Austen non risparmia giudizi pungenti verso la società inglese contemporanea, ancorata al perbenismo ma pronta al pettegolezzo e ai pregiudizi.
"Vanità e orgoglio sono due concetti ben diversi. Si può essere orgogliosi senza essere vanitosi. L'orgoglio si collega piuttosto all'opinione che abbiamo di noi stessi, la vanità è ciò che desidereremmo fosse l'altrui opinione."Ma la cosa che mi ha colpito maggiormente fin dalle prime pagine è la realisticità delle descrizioni sia di ambienti che di personaggi. Sembra veramente di essere li coi protagonisti e di vivere le situazioni in prima persona. I personaggi in particolare sono presentati con tutti i loro pregi e difetti, senza nessun tentativo di renderli più o meno simpatici e questa impostazione contribuisce grandemente a creare feeling col lettore.
Mi ha fatto molto piacere infine che, pur restando al centro del racconto, la storia tra Lizzie e Darcy non monopolizzi l’intero libro e lasci spazio ad altre figure e vicende come i matrimoni delle altre sorelle o le descrizioni di figure quali il padre di Lizzie (riuscitissimo esempio di humour inglese, tra i personaggi che ho preferito) e la madre (donna frivola, volgare e poco intelligente), persino l'odioso cugino, pesante e leccapiedi, si conquista la simpatia e l'attenzione del lettore.
Se avete visto solo il film (o i film, ne hanno fatti parecchi tratti da quest'opera), vi consiglio di comprare il libro, potrebbe ancora sorprendervi.
Che talento questa autrice, chapeau!
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