Le mie recensioni

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"Natale non sarà Natale senza regali", borbottò Jo, stesa sul tappeto.
"Che cosa tremenda esser poveri!", sospirò Meg, lanciando un'occhiata al suo vecchio vestito.
"Non è giusto, secondo me, che certe ragazze abbiano un sacco di belle cose e altre nulla", aggiunse la piccola Amy, tirando su col naso con aria offesa.
"Abbiamo papà e mamma, e abbiamo noi stesse", disse Beth, col tono di chi s'accontenta, dal suo cantuccio.
I quattro giovani visi, illuminati dalla vampa del caminetto, s'accesero alle consolanti parole, ma tornarono a oscurarsi quando Jo aggiunse tristemente: "Papà non l'abbiamo e non l'avremo per un bel pezzo". Non disse "forse mai più", ma ognuna, in cuor suo, lo pensò, andando con la mente al padre lontano sui campi di battaglia."
(Piccole donne - Louisa May Alcott, 1868)

Piccole donne è il più famoso romanzo di Louisa May Alcott.
Anche se il romanzo fu pubblicato inizialmente in due volumi (il primo nel 1868, il secondo nel 1869), nel 1880 fu creata un edizione che li unificava, Little Women, che continua ad essere quella letta in America.
Quando uscì, il libro ottenne un successo immediato ed ancora oggi è considerato uno dei classici della letteratura. E' stato inoltre un testo di riferimento per le materie pedagogiche: il racconto infatti punta ad analizzare e descrivere la crescita e la trasformazione interiore da adolescenti ad adulti.

Il libro narra le vicende delle 4 sorelle March (Meg, Jo, Beth e Amy) nell'arco di un anno (da Natale a Natale), e per tutto il racconto, il focus narrativo sono i caratteri delle protagoniste, i loro sogni e aspirazioni, con la loro inevitabile maturazione, risultato della lotta di ognuna coi propri "nemici interiori".

Il libro è stato oggetto di innumerevoli trasposizioni cinematografiche tra le quali vorrei ricordare l'ultima, uscita nel 2019, scritta e diretta da Greta Gerwig che ha Emma WatsonMeryl Streep tra le interpreti.

Curiosità: il romanzo è ispirato al libro Il viaggio del pellegrino di John Bunyan, nel quale la crescita personale è interpretata come allegoria del viaggio di un pellegrino che, con il suo fardello sulle spalle (il proprio carattere, con i pregi e difetti) passa dalla Città della Perdizione, la nostra realtà, alla Città Celeste, con il raggiungimento dei propri obiettivi e il completamento della nostra maturazione. Questo è infatti un punto molto importante e più volte sottolineato nel romanzo ma che è stato spesso svalutato dalle trasposizioni teatrali e cinematografiche del romanzo.

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