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Doppio sogno by Arthur Schnitzler
My rating: 5 of 5 stars

BREVE TRAMA
Un giovane medico e sua moglie, belli, innamorati e felici, al ritorno da una festa in maschera prendono a raccontarsi episodi - non si sa se realmente accaduti o se frutto di fantasia - che fino a quel momento non si erano reciprocamente confessati. Si innesca in tal modo per ambedue, quasi al di là della loro volontà o coscienza, una spirale visionaria fatta di maschere sommamente inquietanti, di ambienti misteriosi e segreti, di desideri repressi venuti improvvisamente alla luce, di tensioni erotiche rimaste per tanto tempo sotterranee: una spirale che raggiunge il suo apice in una notte in cui la verità delle proprie pulsioni non può più essere dissimulata, e che perciò cambierà profondamente la vita dei due coniugi. 

RECENSIONE
Basterebbe forse dire che l'autore decise di titolare la sua opera "Traumnovelle" (Doppio sogno) per rendere l'assonanza con la celebre opera di Freud, suo contemporaneo, "Die Traumdeutung" (L'interpretazione dei sogni).
Sigmund Freud aveva esitato a lungo prima di incontrare Arthur Schnitzler per una sorta di «timore del sosia». E in effetti forse mai scrittore è riuscito a rappresentare con maggior evidenza e tangibilità i fantasmi dell’inconscio, forse mai narratore è arrivato tanto in profondità nel far emergere il "rimosso" e farne materia quasi esclusiva di racconto. Doppio sogno trova in questa difficile impresa una misura e un equilibrio espressivo pressoché perfetti: nonostante le ridotte dimensioni, resta un classico novecentesco fra i più importanti e coinvolgenti, certo uno degli esiti più alti e maturi della grande civiltà letteraria mitteleuropea.
La trama, che potrebbe apparire semplice, è un profondo viaggio introspettivo nell'inconscio dei due protagonisti, una coppia apparentemente perfetta dell'alta borghesia. Tutto si sviluppa sul limite tra sogno e realtà, in cui i contorni si sfumano fino a confondersi, senza che il lettore riesca a capire quale sia il confine tra l'immaginato e il realmente vissuto.
Il testo è ricchissimo di simboli e di riferimenti al più profondo livello dell'animo umano, campo in cui Albertine e Fridolin (i coniugi protagonisti) fanno i conti con una crisi d’identità che li travolge, allontanandoli e creando quasi senso di estraneità tra i due.


Arthur Schnitzler rende tutto questo in maniera magistrale avvalendosi di uno stile pulito e raffinatissimo che gli permette di trasmettere quello che il più famoso film tratto dal romanzo (Eyes wide shut di Kubrick) non è riuscito a fare.

Consigliatissimo.

3 commenti:

  1. mio dio, ma vuoi dire che lo hai letto?
    angosciante anche questo:)

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  2. Letto in un paio di ore :)
    bellissimo!!

    certo... non è proprio il massimo dell'allegria eheh :P

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  3. mi sa che abbiamo un concetto di bellissimo un po diverso ehehehhe:)

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