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Titolo originale La solitudine dei numeri primi
Autore Paolo Giordano
1ª ed. originale 2008
Genere Romanzo
Sottogenere Romanzo di formazione
Prezzo in copertina EUR. 13,00
Prezzo AMAZON.IT EUR. 8,71
Prezzo IBS EUR. 9,75
BREVE TRAMA
E' la storia di due persone, Alice Della Rocca e Mattia Balossino, le cui vite sono gravemente compromesse in modo irreversibile da traumi subiti durante l'infanzia.
Alice è una bambina obbligata dal padre a frequentare la scuola di sci. È una mattina di nebbia fitta, lei non ha voglia, il latte della colazione le pesa sullo stomaco. Persa nella nebbia, staccata dai compagni, se la fa addosso. Umiliata, cerca di scendere, ma finisce fuori pista spezzandosi una gamba. Resta sola, incapace di muoversi sul fondo di un canale innevato, a domandarsi se i lupi ci siano anche in inverno.
Mattia è un bambino molto intelligente, ma ha una gemella, Michela, ritardata. La presenza di Michela umilia Mattia di fronte ai suoi coetanei e per questo, la prima volta che un compagno di classe li invita entrambi alla sua festa, Mattia abbandona Michela nel parco, con la promessa che tornerà presto da lei. Michela non sarà più ritrovata viva.
Le esistenze di Alice e Mattia si incroceranno e si scopriranno strettamente uniti, seppur invincibilmente divisi. Come quei numeri speciali, che i matematici chiamano "primi gemelli": due numeri primi vicini ma mai abbastanza per toccarsi davvero.

RECENSIONE
Il romanzo d'esordio di Paolo Giordano alterna momenti di durezza e spietata tensione a scene rarefatte che vogliono emozionare il lettore.
L'idea non è molto originale ma decisamente azzeccata. Ha però lacune non indifferenti sia nello stile  di scrittura (punteggiatura e sintassi sono buttate senza ordine, allo sbaraglio) che nell'analisi dei personaggi di contorno, sempre presi superficialmente e troppo passivi! Nulla di più che vedere un documentario sulla vita di due automi. Personalmente non sono riuscito ad entrare in sintonia coi personaggi che, dal canto loro, non mi hanno trasmesso niente se non un senso di freddo e squallore.
A volte mi è venuto da prendere a calci i due protagonisti, eccessivamente chiusi su se stessi; cioè capisco tutte le turbe (forse un pò troppe, mancava solo la droga a completare il quadro...) però un piccolo riscatto sul finale sarebbe stato carino... almeno avrebbe dato un senso di utilità al tutto.
Anche il modo cul quale sono trattati le tematiche portanti non mi è piaciuto. Si trattano temi complicati e molto difficili, quali anoressia e mal di vivere, senza rispetto, senza andare a fondo. Pare quasi che lo scopo dell'autore sia stato quello di spettacolarizzare le sofferenze portandole ad un livello estremo più che capire il disagio e scoprire cosa c'è sotto la superficie.
Inutile.

Giudizio:
Curiosità: l'unica cosa che ritenevo valida di tutto il libro è il titolo, molto ben studiato... ho scoperto di recente che il titolo originale scelto da Paolo Giordano per il libro (Dentro e fuori dall'acqua) è stato cambiato nell'attuale titolo dall'editor Mondadori, lo scrittore Antonio Franchini.
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6 commenti:

  1. ma sai che l'avrei voluto leggere ma alla fine lo hanno pubblicizzato così tanto che mi è passata la voglia. e poi come si dice passa la festa passa il santo ahahah... no no per i libri non è azzeccato:)

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  2. hai fatto bene! ;)
    a me lo avevano regalato, me lo sono letto ma mi aspettavo molto di più...

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  3. nooooo ma non te ne privare!!!
    te lo spedisco io!!! ehehhehe

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  4. Tutti ne parlavano..ed io l'ho letto.
    Ma non è che mi sia piaciuto così tanto...forse dopo, tutto quel parlare, mi aspettavo molto di più!

    Farnocchia

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  5. E' probabile, l'attesa tradita è devastante in queste cose!

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