Le mie recensioni

Instagram shelf

"Oggi la mamma è morta. O forse ieri, non so. Ho ricevuto un telegramma dall'ospizio: "Madre deceduta. Funerali domani. Distinti saluti." Questo non dice nulla: è stato forse ieri. L'ospizio dei vecchi è a Marengo, a ottanta chilometri da Algeri. Prenderò l'autobus delle due e arriverò ancora nel pomeriggio. Così potrò vegliarla e essere di ritorno domani sera. Ho chiesto due giorni di libertà al principale e con una scusa simile non poteva dirmi di no. Ma non aveva l'aria contenta. Gli ho persino detto: "Non è colpa mia." Lui non mi ha risposto. Allora ho pensato che non avrei dovuto dirglielo."
(Lo straniero - Albert Camus, 1942)

Lo straniero è forse il testo più importante di Camus e a buon diritto tra i più famosi di tutta la letteratura. Mi sono imbattuto in questo racconto mentre cercavo qualche testo significativo dell'esistenzialismo e Camus, pur non essendosi mai considerato un esistenzialista, è reputato comunque uno degli autori più importanti in questo ambito. Inoltre la storia che narra il libro (un delitto assurdo e l'assurdità del vivere, l'indifferenza del mondo) sembrerebbero confermare questa tesi.
L'opera è divisa in due parti e racconta la vita di Meursault, un uomo francese che vive ad Algeri. Il punto di vista è in prima persona, direttamente nella mente di Meursault.
La vicenda inizia con la morte della madre del protagonista, ospite di un ospizio fuori città. Il carattere di Meursault è subitoin primo piano: sembra non provare alcun tipo di emozione per la madre, rifiuta di vederne le spoglie, beve caffè e fuma vicino alla bara.
Nei giorni dopo il funerale, questi inizierà una relazione con Maria, sua ex collega di ufficio. Per quanto Maria sia veramente innamorata di lui e desideri sposarlo, il protagonista prova per lei solo desiderio fisico privo di sentimenti. Meursault si ritroverà, per una serie di circostanze e senza una volontà precisa, a commettere un omicidio su una spiaggia, colpendo un arabo e uccidendolo per poi sparare altre quattro volte sul suo corpo inerte. La pistola gli era stata data da un suo amico, Raymond Synthès, un magazziniere sfruttatore di donne che aveva schiaffeggiato e picchiato la sorella della vittima, provocando in questi un desiderio di vendetta.
Meursault sarà incarcerato per il suo crimine e durante il lungo processo verrà discusso, più che l'assassinio, il fatto che l'imputato sembri non provare alcun tipo di rimorso per quello che ha fatto. Malgrado i tentativi dell'avvocato difensore, e vista anche la poca collaborazione del suo assistito che non difende nemmeno sé stesso, Meursault sarà condannato a morte.
La storia finirà con Meursault che realizza quanto l'universo stesso sembri indifferente rispetto all'umanità.

Il romanzo è anche stato portato sugli schermi la prima volta nel 1967 in una versione cinematografica diretta da Luchino Visconti. Più di recente un'altra versione è stata realizzata nel 2001 con il film Yazgı (Destino) del regista turco Zeki Demirkubuz.
Curiosità: La prima pubblicazione del gruppo musicale The Cure nel 1978 fu Killing an Arab, ispirata al romanzo

Nessun commento:

Posta un commento

| Designed by Colorlib