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Il simbolo perduto by Dan Brown
My rating: 2 of 5 stars

Se l'autore si fosse chiamato tale "Daniele Marrone" questo libro avrebbe avuto gli stessi onori?
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Mi spiace ma non posso reputarlo un buon libro; nonostante tutte le curiosità storiche e le nuove scienze molto interessanti, la trama è debole e ha troppi difetti per essere un buon thriller.

--- SPOILER ---
Prendiamo ad esempio il cattivone. Bella la storia del nome che cambia e poi cambia e cambia ancora, bella l'idea di reinventarsi una vita inscenando la propria morte. Ma... una volta che viveva bello e sereno chi cacchio gliel'ha fatto fare di infognarsi in un'ossessione come quella?? Non ditemi che è stato il tatuatore che dicendo "l'arte del tatuaggio è sacra..." gli abbia aperto gli occhi e fatto impazzire tutto di botto!
Poi ancora, anche ammesso che voglia vendicarsi... questo è un ragazzo che ha fatto nulla tutta la vita e di punto in bianco si reinventa GENIO del male... ho qualche perplessità in proposito... e poi, anche ammettendo la sua genialità (ne da prova in diverse parti del libro), ora qualcuno mi spieghi come mai un cattivone come lui dovrebbe lasciare il protagonista, unica persona a sapere dove sia diretto per concludere il proprio gioco malvagio, lasciarlo appunto in una vasca di privazione sensoriale nella quale NON AFFOGA!!!! daiii allora tiragli una bella mazzata in testa e continua a giocare con la bella dissanguata sull'altare! Non gli importa nulla di Robert, perché mantenerlo in vita? Non è per infierire ma quella scena mi ha fatto uscire dai gangheri... perché lasciare una a dissanguarsi e uno a non affogare quando sa perfettamente che da li a poco sarebbe arrivata la CIA a salvarli?


Torniamo un po’ indietro, all'inizio, l'accesso al 33° grado della massoneria: a quanto pare questa organizzazione gode della presenza di gente piuttosto importante e potente tipo senatori e lo stesso capo della CIA... ma non viene in mente a nessuno di indagare su sto emerito sconosciuto che si copre di cerone da testa a piedi? Possibile che non nascano sospetti???

Ciliegina sulla torta è il colpo di scena "sono tuo figlio!" oltre pagina 500. L'ho intuito nel momento esatto in cui si è accennato ad un figlio di Solomon all'inizio del libro! Sono stato l'unico?? Non penso proprio... il problema è che Brown non crea personaggi "di contorno", se fanno parte della trama allora sono buoni o cattivi (o cretini) ma non ci sono personaggi che disturbano... nel momento in cui si racconta la storia triste del figlio di Solomon, beh, non può essere detto a caso... e se 1+1 fa ancora 2...
--- FINE SPOILER ---

Insomma, non che mi aspettassi molto, alla fine si legge velocemente e alla base ci sono parecchie ricerche che saranno costate fatica e che in effetti rendono molto sotto il profilo della curiosità storico-culturale ma, nonostante un bel finale in cui si trovano interessanti ragionamenti, il libro mi delude. Magari sarebbe stato meglio scrivere un saggio su queste belle tematiche piuttosto che un romanzo giallo...

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