My rating: 5 of 5 stars
Seconda tranche della trilogia "I nostri antenati", il romanzo conclude il gruppo dei tre anche se nella cronologia storica della composizione fu scritto dopo "Il visconte dimezzato".
La storia de "Il barone rampante" è raccontata dal punto di vista del fratello minore del protagonista, Biagio.
Fu a causa di un futile litigio, una lite familiare senza troppa importanza che il giovane Cosimo deciderà di traslocare sugli alberi con la promessa di non mettere mai più un piede a terra. In un primo momento la sua nuova casa si limiterà ai confini del giardino di famiglia ma, in seguito, spazierà nei boschi del circondario, fino a giungere in terre lontane (collegate per "via vegetale" alla tenuta del barone).
Cosimo è forte, testardo e scontroso ma dotato di una grande forza di volontà, caratteristica che gli consente di non venire mai meno ai propri ideali.
I personaggi più importanti che lo affiancano, oltre ai componenti della famiglia, sono:
- Viola d’Ondariva, bellissima vicina di casa che si fa breccia nel cuore di Cosimo fin dalla tenera età;
- il cane Ottimo Massimo, bastardino ricordo di Viola e inseparabile compagno di caccia;
- il brigante Gian dei Brughi che Cosimo inizia ai piaceri della lettura.
"Il barone rampante" rappresenta l’uomo nel suo compimento, l’uomo che rifiuta l’arbitrario e la tirannia, che si separa dal mondo ma che continua a vivere in contatto con gli uomini, attento alle loro opere e ai loro dolori.
"Se alzi un muro, pensa a ciò che resta fuori!"Nell'opera la visione dell’autore è poco incline a giudizi e opinioni ottusi e assoluti. Il comportamento stesso di Cosimo si rifà a un’idea di rifiuto delle regole preconcette e di accettazione delle diversità. Ancora una volta Calvino si dimostra precursore, illuminato ed estremamente attuale, soprattutto riguardo a tematiche più ampie come la paura e l’avversione per ciò che si discosta dalla cosidetta “normalità”.
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