(Il buio oltre la siepe - Harper Lee, 1960)
Pubblicato nel 1960 ebbe un immediato successo e nel 1961 vinse il premio Pulitzer per la narrativa. Un caposaldo della letteratura americana, "Il buio oltre la siepe" rappresenta una tappa irrinunciabile e fondamentale per ogni lettore che si rispetti.
Il titolo in lingua italiana è una metafora ripresa da uno dei passi del libro in cui si parla di Boo Radley, il vicino di casa dei Finch, che Jem e Scout non hanno mai visto e che temono solo perché non conoscono: oltre la siepe che separa la casa dei Radley dalla strada c'è l'ignoto. Il "buio oltre la siepe" rappresenta l'ignoto e la paura che genera il pregiudizio.
In una cittadina del "profondo" Sud degli Stati Uniti l'onesto avvocato Atticus Finch è incaricato della difesa d'ufficio di un "negro" accusato di violenza carnale; riuscirà a dimostrarne l'innocenza, ma l'uomo sarà ugualmente condannato a morte. La vicenda, che è solo l'episodio centrale del romanzo, è raccontata dalla piccola Scout, la figlia di Atticus, un Huckleberry in gonnella, che scandalizza le signore con un linguaggio non proprio ortodosso, testimone e protagonista di fatti che nella loro atrocità e violenza non riescono mai a essere più grandi di lei.
Curiosità: Il personaggio di Dill, compagno di giochi dei due protagonisti, si richiama allo scrittore Truman Capote, amico d’infanzia dell’autrice, il quale la spinse a raccontare in forma romanzata gli episodi della loro adolescenza.
Nessun commento:
Posta un commento